lunedì 16 marzo 2009

Il Bari continua ad allungare

Tredicesimo risultato utile consecutivo in casa contro l’Avellino liquidato con un secco 3-0. Il Bari si porta a + 4 da Livorno e Parma

All’andata, quelle contro Sassuolo e Avellino, erano state due sconfitte che avevano ridimensionato le ambizioni del Bari per questa stagione. Dopo un intero girone, queste due stesse squadre hanno permesso al Bari di dimostrare che l’attuale posizione in classifica non è frutto del caso o di qualche favore arbitrale (come qualcuno continua ancora a sostenere), ma è il risultato dell’abnegazione e del lavoro finora svolto dalla squadra e dal suo tecnico. In particolare contro l’Avellino il Bari ha dimostrato la sua superiorità sia a livello di gioco sia per la qualità degli uomini in campo.
L’Avellino scende in campo con un 4-5-1, con il solo Koman di punta, supportato alle spalle da De Zerbi e Sforzini. Il Bari invece con il solito 4-4-2, con la novità del rientro dal primo minuto di Lanzafame al posto dell’infortunato Rivas. Pronti via e il Bari è subito in vantaggio, Lanzafame entra in area dalla destra e viene messo giù da De Martino. L’arbitro decreta un calcio di rigore battuto da Barreto il quale batte il portiere biancoverde Gragnaniello. L’Avellino prova subito a reagire e va alla conclusione con un tiro preciso, ma debole di De Zerbi che però non crea grattacapi a Gillet. All’8’ il Bari raddoppia, serie di dribbling sulla sinistra di Guberti che serve in area Barreto il quale si destreggia bene tra due uomini e riesce a battere il portiere. Brutta botta per l’Avellino che, in disperata ricerca di punti salvezza, si riversa in attacco. Al 19’ calcio di punizione battuto da De Zerbi, pericolosa deviazione di Parisi e Gillet che è costretto a deviare in angolo. Al 22’ viene annullato un gol all’Avellino per fuorigioco passivo di Sforzini sul calcio di punizione battuto da De Zerbi e deviato in rete da Koman. L’Avellino prova sempre a spingere ma l’unico che si rende pericoloso è il solo De Zerbi su calcio piazziato. Così come al 39’ quando su un calcio di punizione battuto da lui stesso, il pallone termina di poco al lato. Fino al termine del primo tempo non si registrano più occasioni da rete e le squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 2-0 per il Bari.
Nella ripresa Campilongo sostituisce Cosenza con Gazzola ma la sostituzione non porta i risultati sperati in quanto il ritmo si gioco si abbassa e l’Avellino si rende sempre meno pericoloso. Al 59’ l’episodio che chiude la partita, Vaskò viene espulso per proteste lasciando in dieci la squadra irpina. Forte della superiorità numerica il Bari inizia a gestire la partita con il possesso di palla, poi Conte, in vista dell’impegno infrasettimanale di martedì contro il Grosseto, sostituisce Guberti, Barreto e Kutuzov con Kamata, Galasso e Caputo. Ormai la partita non offre più spunti e gli spettatori sono tutti rivolti con le orecchie alle radioline in attesa di notizie positive da Livorno. All’ 81’ il Bari va vicino al 3-0 con De Vezze che, dopo un velo di Kamata, va al tiro con palla che termina di poco al lato. Il 3-0 arriva però quattro minuti più tardi. Incredibile errore della difesa campana, che libera Caputo davanti al portiere Gragnaniello e lo trafigge con debole colpo che lentamente supera la linea di porta. Un minuto dopo Lanzafame sfiora addirittura il 4-0 ma il pallone si stampa sul palo. A questo punto, dopo che dagli spalti è giunta la tanto attesa notizia della rete del Cittadella a Livorno, la partita non ha più nulla da offrire e l’arbitro fischia la fine dopo quattro minuti di recupero.
Con il pareggio del Livorno, il Bari si porta a quattro punti dalle seconde in classifica. Il vantaggio inizia a essere consistente, anche se mancano ancora dodici partite al termine della stagione e non bisogna certo pensare che i giochi siano fatti. Il prossimo incontro del Bari è per martedì 17 marzo sul campo di Grosseto. All’andata l’incontro finì 3-0 con la consacrazione del giovane Caputo che in quella occasione mise a segno una tripletta.

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