lunedì 17 settembre 2007

365: istruzioni per l’uso

Scegliere un nome è sempre una cosa difficile, scegliere un nome di una qualche originalità per un blog può esserlo ancora di più perchè nella rete, si sa, tutto è già stato usato e se una mattina ti capita di alzarti con in testa un’idea che ti sembra unica al mondo, basta un clic su Google per capire che almeno una decina di persone prima di te ci avevano pensato. E allora? Allora 365, lo so…neanche questo è propriamente un prodigio di novità ma mi piaceva l’idea di usare la forza evocativa dei numeri per il nome del mio blog: 365, come i giorni in un anno, dava la sensazione di un aggiornamento quotidiano, anche se fin da ora non garantisco che sarà così, e il suo immediato accostamento, la sua assonanza con trecentosessanta, trecentosessanta come i gradi di un angolo giro, faceva pensare ad una varietà di argomenti, di temi, di riferimenti particolarmente adatta. 365 Come nome del blog era sicuramente evocativo ma aveva anche un retrogusto tremendamente megalomane che mi ha indotto in qualche momento a ripensare alla decisione faticosamente presa ma quando poi, dopo vari tentativi, ho scelto la veste grafica, il logo e tutto il resto a quel nome mi ci ero già affezionato e pazienza se sembrava troppo pretenzioso…avrei spiegato le mie intenzioni ai miei potenziali, eventuali lettori certo che avrebbero capito.
Già, le mie intenzioni: 365 tratterà principalmente di attualità politica partendo da quello che mi è più vicino, dal mio paese, da Toritto, da Bari dalla Puglia fino alla politica nazionale e internazionale, voglio parlare di politica però non soltanto in termini di contrapposizione tra fazioni ma anche attraverso l’analisi di fenomeni che nascono all’interno della società e che inevitabilmente la influenzano e la condizionano. 365, In ogni caso, non sarà esclusivamente politica, mi piacerebbe poter parlare, ad esempio, anche di cinema, di televisione, di libri e comunque di tutto quello che ha un qualche interesse per me e che penso possa averlo per gli altri. Sì…mi rendo conto che se volevo scagionarmi dall’accusa di megalomania, non c’era modo peggiore per farlo, quindi siccome le cose sono più semplici a farsi che a dirsi, ho provveduto a postare nei giorni scorsi alcuni articoli che danno meglio l’idea di quello che questo blog vuole essere (se volete dare un’occhiata anche ai post della pagina precedente ciccate sulla scritta “Post più vecchi” in fondo a questa pagina).
La principale fonte di approvvigionamento di informazioni per 365 sarà ovviamente la rete. In realtà il fascino di internet e quella autentica “rivoluzione dal basso” rappresentata dal ruolo della blogosfera hanno contato in maniera determinante nella mia intenzione di aprire un blog.
Secondo Bernard-Henri Lévy questo è l’anno dei blog e addirittura i giornali rischiano di sparire perché tutti sono potenziali giornalisti, ciascuno ha il suo punto di vista, e tutti i punti di vista hanno eguale valore. Se le parole del pensatore francese possono sembrare esagerate è vero comunque che da qui a breve il cosiddetto “time share” (cioè la quantità di tempo che un utente passa su una pagina di un giornale) sarà dimezzato a vantaggio della ricerca di notizie sui nuovi media tra cui i blog. La diffusione dei media digitali e la loro facilità di utilizzo hanno portato ad una crescita esponenziale di fenomeni di “informazione fai da te” e allo sviluppo della figura del citizen journalist.
Se il New York Times è stato costretto a pubbliche scuse e rettifiche dopo che un blogger ha scoperto che una foto relativa ad un bombardamento in Israele era stata costruita con tanto di comparse, se molti governi repressivi si attrezzano per colpire con particolare durezza l’attività di controinformazione svolta dai blogger, meno controllabili delle testate tradizionali (per un riferimento alla repressione su internet clicca qui), se la stessa stampa on-line modifica il proprio linguaggio utilizzando essa stessa il blog come strumento di informazione "ufficiale", vuol dire che è in atto una importante contaminazione tra mass media e personal media che sta inesorabilmente abbattendo la dimensione piramidale e verticistica con cui la cultura, gli intellettuali, i mezzi di informazione si sono rapportati alla realtà fino ad oggi. Nella rete il rapporto tra cultura/informazione e società è orizzontale e parte dal basso.
Un fenomeno così strutturato non può non riguardare anche la politica. La blogosfera è un luogo dove le idee si formano e circolano liberamente, ed è compito proprio della politica recepirle e cercare di tradurle in consenso. Assistiamo sempre più massicciamente ad una osmosi tra politica e rete, l’esempio più eclatante ci viene dagli Stati Uniti dove i candidati democratici alla Presidenza si sono recentemente confrontati con gli utenti di You Tube e hanno partecipato alla YearlyKos Convention di Chicago, un raduno di blogger, da cui la Clinton, Edwards e Obama non potevano esimersi data la consapevolezza della crescente importanza di questo combattivo segmento di elettorato. Anche in Italia non mancano casi di proficuo confronto tra rete e politica. Prendiamo l’esempio di Tocqueville (www.tocqueville.it), Tocqueville è un aggregatore di più di milleduecento blog che si riconoscono a vario titolo nel centro-destra e che viene consultato da decine di migliaia di persone ogni giorno. Un fenomeno massiccio e unico in Europa che a sinistra iniziano a studiare e ad imitare.
365 Vuole essere un frammento della blogosfera e di tutto ciò che essa rappresenta, un presidio di libera espressione delle idee e di libero e sereno confronto. Avrà una collocazione politica ben precisa, nel centro-destra, in Forza Italia e segnatamente nel suo fronte laico e liberale che rifiuta lo statalismo economico-sociale e politico-istituzionale tanto quanto lo statalismo etico. Che si sforza, da posizioni minoritarie, nel centro-destra italiano molto meno in quello europeo, di offrire soluzioni diverse e alternative su questioni come le libertà civili, la ricerca scientifica o le politiche ambientali, sia rispetto alla sinistra sia rispetto a quelle legittimamente suggerite dall’episcopato cattolico.Questo è quanto avevo da dire su 365, su ciò che l’ha ispirato, su quello che vuole essere. Ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno farne parte leggendo e, se lo vogliono, commentando i post. Ringrazio in particolare i miei amici Claudia Mongelli e Luca Golino per l’aiuto, il sostegno e la pazienza con cui hanno seguito la nascita di questo piccolo progetto e non solo per questo…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi prendo
l'onore
di essere tra i primi a
commentare
un nuovo blog
che dire
quando uno
sulla tv, stampa, in altro modo prima,
ed ora con internet
diventa personaggio
pubblico
si finisce per PROSTITUIRSI
agli altri
ai loro giudizi positivo
o spesso a ingiuste critiche.
ma se uno LIBERAMENTE
decide
di farsi per gli altri...
con libertà deve avanzare nelle sue idee.
in culo alla balena
MERDA MERDA MERDA
sia per la navigazione
che per questa spettacolarizzazione
delle IDEE politiche, sociali
CULturali

Anonimo ha detto...

Un blog noioso e saccente, che rispecchia al meglio la personalità del suo autore.
Buon lavoro.

Anonimo ha detto...

Come saccente è chi pensa di poter vomitare giudizi, quasi fosse realmente convinto della elementare gestione di un blog!
Non ti curar di loro...
Ottimo lavoro e in bocca al lupo!
Matteo

Anonimo ha detto...

Ciao Luciano, stai facendo un lavoro apprezzabile, non mollare...

Angelo T.