lunedì 11 maggio 2009

A

Dopo 8 anni di Purgatorio si torna in Paradiso

Tanto tuonò che alla fine piovve. La pioggia in questione è rappresentata dalla festa biancorossa per una promozione attesa da tanto, troppo tempo.
Venerdì 8 Maggio le strade di Bari, già in festa in onore del proprio santo patrono San Nicola, si iniziano a tingere di biancorosso per un evento che potrebbe arrivare proprio nel giorno dell’anno più importante per i baresi. Il Livorno è quest’oggi di scena allo stadio Picchi nell’anticipo della 39° giornata di serie B contro la Triestina. Le orecchie dei baresi sono rivolte alle radioline in attesa di buone notizie, se infatti il Livorno non dovesse vincere, il Bari avrebbe la matematica certezza della serie A
Ore 20.48 da Livorno arriva la notizia del vantaggio della Triestina con una rete di Antonelli. Esplode il tripudio dei biancorossi, c’è chi già festeggia, ma c’è ancora una intera partita da giocare. Le notizie si rincorrono, la domanda che tutti si rivolgono è la stessa: “ C sta a fasc u Livorn?” per usare una tipica espressione barese. Ma il Livorno attacca e va vicino più volte al gol con i suoi uomini più pericolosi: Tavano e Diamanti, ma il primo tempo termina con la Triestina ancora in vantaggio.
Ore 21.50 arriva la notizia del raddoppio della Triestina, l’urlo è però strozzato, il gol viene annullato. L’ansia sale, ormai manca poco, anche un pareggio non basterebbe a rinviare la festa, ma per scaramanzia nessuno osa fiatare e le orecchie sono sempre rivolte alle radioline.
Ore 22.20 arriva il fischio finale, la Triestina batte il Livorno e iniziano i festeggiamenti per i baresi, tra fuochi d’artificio e caroselli biancorossi.
Ma c’è la cronaca di una partita da raccontare, quella disputata sabato 9 maggio allo stadio Garilli di Piacenza. Partita dai pochi spunti, il Piacenza ormai quasi salvo, e il Bari ormai con la promozione in tasca che manda in campo le seconde linee capitanate da Stellini e con Barreto in attacco alla ricerca dei gol necessari per raggiungere alla vetta della classifica dei marcatori. Il Bari passa subito in vantaggio al 3’ con Colombo, il Piacenza a questo punto non ci sta a fare da comparsa e inizia ad attaccare, creando molte occasioni da rete che Santoni è però bravo a neutralizzare. Il pareggio arriva però al 15’ su un discutibile calcio di rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Bianco ai danni di Graffiedi. Dal dischetto va lo stesso Graffiedi che spiazza Santoni. A questo punto la partita acquista i connotati del classico incontro di fine anno che sembra più un allenamento che non altro, e così finisce il primo tempo. Nella ripresa, il ritmo di gioco non cambia e, quasi a sproposito, arriva il vantaggio del Piacenza al 74’ con una bellissima conclusione dalla distanza di Aspas che trafigge Santoni. A questo punto esce fuori l’orgoglio della capolista che proprio non ci sta a perdere. E così, dopo soli 5 minuti, il Bari raggiunge il pareggio con Galasso. L’incontro a questo punto finisce. Un pareggio che accontenta tutti e calciatori del Bari che possono festeggiare insieme ai loro tifosi.
Ma la festa continua anche in serata dove i calciatori sfilano per le vie della città a bordo di un pulman scoperto che si muove lentamente tra due ali di folla festanti. I cori sono per tutti, allenatore, calciatori, qualche timido coro anche per il presidente (da sempre contestato negli ultimi 8 anni), senza dimenticare qualche sfottò per i cugini leccesi. Dopo 8 anni caratterizzati più da delusioni che da gioie, è arrivato finalmente il momento di festeggiare. I tifosi del Bari meritano questa promozione per come hanno seguito la loro squadra soprattutto nei momenti più bui, in cui sembrava veramente non esserci alcuna luce nel fondo del tunnel. La festa continuerà fino alla fine del campionato, già nel prossimo incontro casalingo di sabato 16 maggio contro il Modena (all’andata l’incontro terminò 2-0 con gol di Barreto e Caputo) fino all’ultima giornata in casa contro il Treviso. C’è ancora un primo posto da difendere, ma soprattutto c’è da organizzare una stagione che si preannuncia difficile, nella speranza di difendere a denti stretti una categoria conquistata con tanta fatica.

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