L'argomento è la presunta, non confermata, uscita di Francesco Matera dalla maggioranza di centrosinistra in seno al Consiglio comunale di Toritto, e del suo, altrettanto presunto, contemporaneo riavvicinamento al centrodestra. All'indomani del comizio di alcuni esponenti del Popolo della Libertà, che ha visto plaudente, in prima fila il consigliere del Partito democratico Matera, sono giunti su questo blog alcuni commenti particolarmente caustici: “Sono rimasto meravigliato a vederlo (Matera) a braccetto con uno degli onorevoli, non mi dite che è passato di nuovo a destra! E' passato da Alleanza Nazionale a Forza Italia, da Forza Italia ai Ds, dai Ds all'Udeur, dall'Udeur al Partito democratico adesso dal Partito democratico al Popolo della libertà che spero non avrà la faccia tosta di candidarlo di nuovo alle prossime comunali. Matera, ma quando deciderai di fermarti?” C'è stato chi cavalcando la moda, propone addirittura una moratoria perché “nessun partito faccia la tessera a Franco Matera. Lui non si vergogna, ma sarebbe comprensibile che si vergognassero quelli che lo avevano e che lo avranno accanto. Espelliamo Franco Matera dalla politica torittese.” C'è stato chi, con toni apocalittici, ha sostenuto che “non solo Matera va espulso dalla politica torittese, ma come Matera ce ne sono tanti più furbastri. Se moratoria deve esserci, ci sia per tutti senza eccezioni. C'è il rischio però che non rimane più nessuno.”
Io, dal canto mio, mi sono limitato a dire che, se questo ennesimo cambio di casacca fosse vero, Matera sarebbe solo uno dei tanti “indecisi”, uno che sfrutta all'inverosimile la splendida prerogativa della democrazia di consentire il cambiamento di posizione tutte le volte che si vuole. Pur non condividendo la fantomatica frase “Solo gli imbecilli non cambiano idea”, trovo che la coerenza non si possa pretendere, tantomeno imporre. Certo, come disse Cesare Romiti (in occasione della presentazione del libro di Pialuisa Bianco Elogio del Voltagabbana, Marsilio) se è vero che tutti hanno diritto di cambiare idea e collocazione, è anche vero che, a coloro che sono stati eletti professando certe convinzioni, la coscienza dovrebbe suggerire di dimettersi quando passano dall'altra parte.
Ma la storia del trasformismo, in Italia e nel mondo, è così gloriosa da non potersi davvero fermare di fronte a tali trascurabili cavilli. Dai tempi di Marco Minghetti e Agostino Depretis la pratica ha avuto così tanta fortuna da far registrare in Parlamento 122 cambi di campo nella XII legislatura, 140 nella XIII, 202 nella XIV e ben 50 nei due anni scarsi della XV. Ci ha regalato personaggi come Valerio Carrara che nel 2001, eletto con la lista Di Pietro, a 24 ore dall'ingresso in Senato traslocò armi e bagagli nel centrodestra. Oppure quello del leghista Marco Romanello che, tra il 1994 e il 1996, cambiò gruppo parlamentare per ben cinque volte. E sono ormai nella leggenda i casi di Giuliano Ferrara, Sandro Bondi, Ferdinando Adornato, Rocco Buttiglione, del povero Mastella, di Marco Follini, di Sergio De Gregorio senza contare tutti quelli alla Fassino o alla Veltroni che dopo aver militato per anni nel Partito comunista italiano, ci dicono oggi di non essere mai stati comunisti.
Di fronte a tutto questo fermento parlamentare, di fronte a questa onorevole transumanza, il caso di Francesco Matera da Toritto impallidisce. Ed il suo perenne tentativo di ricollocazione è così ingenuo ai confini della tenerezza, anche se solo ci limitiamo a confrontarlo a ben altri casi di trasformismo palese od occulto che hanno come orizzonte la nostra cittadina. Si pensi a quello dell'attuale vicesindaco Giorgio, passato dal centrodestra all'Ulivo puntando senza molte chiacchiere alla carica che ricopre oltre che ad un assessorato di peso, o peggio a quanti sono nominalmente all'interno del centrodestra ma nei fatti fiancheggiano e appoggiano la sinistra.
Le peregrinazioni, vere o presunte, che Matera ha compiuto in questi anni e che probabilmente si appresta ancora a compiere sono inaccettabili, e lo sono tanto di più perché vengono da una persona che, quantomeno anagraficamente, dovrebbe avere, a mio sommesso parere, una visione diversa della politica. Ma Matera, al contrario di altri, è uno innocuo. Uno a cui, in ogni caso, i futuri compagni di partito, chiunque essi siano, dovrebbero consigliare, per amore della decenza, di non avanzare, almeno per qualche tempo, richieste di candidature o poltrone, sarebbe il modo migliore per smentire tutte le malelingue che credono che il suo impegno politico sia finalizzato a un qualche tornaconto personale.
Io, dal canto mio, mi sono limitato a dire che, se questo ennesimo cambio di casacca fosse vero, Matera sarebbe solo uno dei tanti “indecisi”, uno che sfrutta all'inverosimile la splendida prerogativa della democrazia di consentire il cambiamento di posizione tutte le volte che si vuole. Pur non condividendo la fantomatica frase “Solo gli imbecilli non cambiano idea”, trovo che la coerenza non si possa pretendere, tantomeno imporre. Certo, come disse Cesare Romiti (in occasione della presentazione del libro di Pialuisa Bianco Elogio del Voltagabbana, Marsilio) se è vero che tutti hanno diritto di cambiare idea e collocazione, è anche vero che, a coloro che sono stati eletti professando certe convinzioni, la coscienza dovrebbe suggerire di dimettersi quando passano dall'altra parte.
Ma la storia del trasformismo, in Italia e nel mondo, è così gloriosa da non potersi davvero fermare di fronte a tali trascurabili cavilli. Dai tempi di Marco Minghetti e Agostino Depretis la pratica ha avuto così tanta fortuna da far registrare in Parlamento 122 cambi di campo nella XII legislatura, 140 nella XIII, 202 nella XIV e ben 50 nei due anni scarsi della XV. Ci ha regalato personaggi come Valerio Carrara che nel 2001, eletto con la lista Di Pietro, a 24 ore dall'ingresso in Senato traslocò armi e bagagli nel centrodestra. Oppure quello del leghista Marco Romanello che, tra il 1994 e il 1996, cambiò gruppo parlamentare per ben cinque volte. E sono ormai nella leggenda i casi di Giuliano Ferrara, Sandro Bondi, Ferdinando Adornato, Rocco Buttiglione, del povero Mastella, di Marco Follini, di Sergio De Gregorio senza contare tutti quelli alla Fassino o alla Veltroni che dopo aver militato per anni nel Partito comunista italiano, ci dicono oggi di non essere mai stati comunisti.
Di fronte a tutto questo fermento parlamentare, di fronte a questa onorevole transumanza, il caso di Francesco Matera da Toritto impallidisce. Ed il suo perenne tentativo di ricollocazione è così ingenuo ai confini della tenerezza, anche se solo ci limitiamo a confrontarlo a ben altri casi di trasformismo palese od occulto che hanno come orizzonte la nostra cittadina. Si pensi a quello dell'attuale vicesindaco Giorgio, passato dal centrodestra all'Ulivo puntando senza molte chiacchiere alla carica che ricopre oltre che ad un assessorato di peso, o peggio a quanti sono nominalmente all'interno del centrodestra ma nei fatti fiancheggiano e appoggiano la sinistra.
Le peregrinazioni, vere o presunte, che Matera ha compiuto in questi anni e che probabilmente si appresta ancora a compiere sono inaccettabili, e lo sono tanto di più perché vengono da una persona che, quantomeno anagraficamente, dovrebbe avere, a mio sommesso parere, una visione diversa della politica. Ma Matera, al contrario di altri, è uno innocuo. Uno a cui, in ogni caso, i futuri compagni di partito, chiunque essi siano, dovrebbero consigliare, per amore della decenza, di non avanzare, almeno per qualche tempo, richieste di candidature o poltrone, sarebbe il modo migliore per smentire tutte le malelingue che credono che il suo impegno politico sia finalizzato a un qualche tornaconto personale.
Oltre al citato libro della Bianco, sul trasformismo ci sono un paio di altri titoli interessanti: Voltagabbana di Claudio Sabbelli Fioretti edito da Marsilio e Il trasformismo come sistema di Giovanni Sabbatucci, Laterza.
11 commenti:
Ho provveduto a cancellare alcuni commenti che ho giudicato offensivi. Da quando esiste, questo blog ha sempre consentito l'immediata pubblicazione dei commenti. Confido sempre che i gentili lettori non abusino di questo...
non so è più di un mio commento che viene liberamente da te eliminato, se così fosse, dato che ritengo di non aver mai offeso nulla e nessuno, non abuserò più di questo spazio e ti lascerò ai tuoi lunghi e spero per altri commentabili articoli.. arrivederci e grazie
Nessuno potrebbe avere antipatia per Matera come il sottoscritto, a cui è stato addirittura tolto il saluto dalla sera alla mattina senza alcun motivo apparente. Questo per dire che il mio commento non può essere addolcito da alcunchè. Rispetto la posizione di Matera che ha ri-ri-scelto un'altra posizione, anche per le motivazioni addotte; così come non ho avuto NULLA da dire quando ha fatto la scelta opposta mi asterrò anche ora dal farlo. Spero che la sua transmigrazione abbia compimento definitivo con questo passaggio e che l'aria "di casa" lo trattenga qui a destra. Il resto spero lo faccia il tempo e l'età che avenzerà anche per lui.
Bentornato a casa!
Rocco Baccelliere
HAI! HAI!Povero Luciano ci risiamo sei un povero burattino. Stavate facendo un'opera di delegittimazione del responsabile di AN di Toritto (vecchio vizio del burattinaio). Contrordine cancellazione dei commenti e falso buonismo. Sei il TU il nuovo? MA!
@abusivo
essendo tutti anonimi i commenti che ho cancellato, non so quale possa essere il tuo. Quando vorrai, se vorrai, tornare a commentare i post di questo blog, sarai il benvenuto. Certo non potevo lasciare pubblicate delle frasi che avrebbero potuto crearmi dei problemi.
@anonimo
non credo di essere un burattino, la cancellazione dei commenti è dipesa solo da questioni di ordine pratico. Quanto scritto nel post resta, e non mi sembra affatto buonista nei confronti di nessuno. Anzi. Quanto al nuovo, posso dirti con assoluta certezza che sono stato usato qualche volta anche se non si vede molto. Quindi in virtù di questo diciamo che più che nuovo mi definirei un usato sicuro...
un capo, come in un HAREM, e tante prime donne, che si beccano tra loro...
o sarebbe meglio un GALLO E TANTE GALLINE intorno al pdl di toritto?
Vorrei conoscere cosa pensa, l'enfant prodige del PDL di Toritto,circa le ultime esternazioni del futuro Presidente e della sua anima nera(Dell'Utri). Consiglio di leggere sul Corriere della Sera l'Art. di P.Battista, giornalista notoriamente comunista.Mia riflessione e interrogazione personale: Sono questi i futuri Governanti ????
@prime donne
mah...
@anonimo
chi è l'enfant prodige del PdL Toritto? Nel dubbio che ti rivolga a me ti rispondo. Penso che non ci sia nulla di strano, al di là dei toni da ultimi giorni di campagna elettorale, a proporre un test di idoneità mentale per i magistrati. Accade già oggi che molte categorie professionali siano sottoposte a test di questo tipo, perchè non dovrebbero esserlo i magistrati che dispongono della libertà altrui e non solo? O anche questa è lesa maestà della loro intoccabile casta?
Quanto ad una lettura più obiettiva della storia della Resistenza o meglio della guerra civile, credo che questa sia un'esigenza del Paese, che dovrebbe iniziare a guardare con più obiettività alla propria stroria per la creazione di quella memoria comune e condivisa che si fatica a raggiungere. Non si tratta di scrivere una storia di Stato ma di avviare un processo di riflessione sugli eventi e di superamento di quella visione schematica e spesso ideologica che vedeva i buoni tutti da una parte e i tutti cattivi dall'altra. La storiografia degli ultimi anni si muove in questa direzione. E'più che giusto che nelle scuole, innanzitutto si arrivi a studiare la Resistenza, è già sarebbe un gran risultato, e che la si studi senza inforcare gli occhiali dell'ideologia, magari supportando lo studio con la lettura degli ultimi libri di uno come Giampaolo Pansa. A proposito di questi due argomenti, se la cosa non ti crea troppi problemi, ti consiglio la lettura di due editoriali sul Giornale rispettivamente di Filippo Facci e Giordano Bruno Guerri.
Se un PM dovrà sottoporsi a visita medica perchè dispone della libertà di alcuni(ci sono delle leggi ecodici da far rispettare).Mi chiedo e Ti chiedo quante volte alla settimana un Presidente del Consiglio deve essere visitato visto che dispone della libertà di una Nazione?Infine non credi che l'anonimo si riferisse all'eroe Mangano e a Moggi oltre alla Resistenza?
BENTORNATO A CASA....Matera!
Finalmente Franco Matera è tornato nella casa che maggiormente si addice al suo sentirsi "politico"!
Caro Luciano è bello da parte tua definire la migrazione del Matera un'ingenuo cambio di idee. A questo punto non potrai obiettare se anche io definisco "ingenuo" il tuo tentativo di spiegare il comportamento tenuto dall'amico di tutti Franco Matera. Però in molti il dubbio che F.M., più che alla ricerca di un sua convinzione politica, sia alla ricerca di un'occupazione figlia della politica, non scompare del tutto. Forse non trovando sbocchi da una parte, gli saranno stati promessi dall'altra?!?
NO, IO NON CI CREDO! Franco Matera è, come hai detto tu, un povero "ingenuo"! Chiamatemi "ingenuo" ma io non ci credo! E poi se non lo pensi tu, Luciano, che sei un "ingenuo", perchè dovremmo pensarlo anche noi?
@anonimo
i magistrati dispongono davvero della libertà dei cittadini, i presidenti del consiglio già è tanto se riescono a governarla una nazione, figuriamoci disporre della sua libertà. Quanto a Mangano e a Moggi spiegami cosa c'entrano con la riflessione sulla storia. Anzi non spiegarmelo così facciamo prima ;-)
@anonimo
sulla questione Matera. Francamente faccio un pò fatica a seguire il tuo ragionamento. Quello che penso sulla vicenda è espliciatato nel post. Non credo abbia bisogno di aggiungere altro.
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