
di Saverio Santoro
Quando un treno inizia a correre non lo ferma più nessuno. Il treno chiamato Bari ha iniziato a correre alla fine del 2008 e da allora nessuno è più riuscito a fermarlo, ed ora si ritrova meritatamente lì davanti a tutti a tirare la volata.
Bari 31 gennaio 2009 ore 18:05, allo stadio San Nicola i tifosi del Bari cantano : "La capolista se ne va", dopo la sesta vittoria consecutiva degli uomini di Conte. A cadere inerme sotto i colpi di Barreto e compagni, questa volta è stato il Frosinone degli ex Cavalli e Rajcic.
Il Frosinone scende in campo con il 3-4-3 costituito dal tridente Cavalli, Eder e Dedic. Il Bari risponde con il suo ormai collaudato 4-4-2 con Bianco schierato sulla destra come terzino, mentre sulla fascia destra torna Lanzafame, con Rivas spostato dalla parte opposta. Il Bari inizia subito con il piede sull’acceleratore e schiaccia il Frosinone nella propria metà campo. Lanzafame si rende pericoloso con due conclusioni al 3’ e al 9’ ma in entrambi i casi non crea pericoli al portiere ciociaro. Ben più impegnativa invece è la respinta su colpo di testa dello stesso Lanzafame al 19’, dopo uno splendido cross di Parisi. Al 25’ Barreto cade in area di rigore, ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione. Il Frosinone si vede solo al 28’ con Scarlato che colpisce il pallone di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma il pallone sorvola la traversa. Al 31’ ancora Bari pericoloso, discesa sulla destra di Donda che serve al centro Caputo il quale, a due passi dalla porta, spedisce il pallone alto sulla traversa. Al 39’ un altro episodio da moviola. Barreto in slalom al limite dell’area serve, sul limite del fuorigioco, Rivas il quale deposita il pallone in rete, ma l’arbitro annulla su segnalazione del guardalinee. Episodio dubbio, comprensibile scontento tra i tifosi baresi. L’ultima occasione del primo tempo è su un calcio di punizione battuto sulla barriera da Barreto, che genera le proteste dei calciatori baresi a causa della ravvicinata distanza della barriera ospite. Il primo tempo finisce con il Bari che avrebbe sicuramente meritato il vantaggio.
Alla ripresa non ci sono novità nei due schieramenti. Il copione sembra essere quello del primo tempo con il Bari che tiene in mano il pallino del gioco, ma al 4’ c’è il vantaggio del Frosinone che scende sulla testa dei tifosi baresi come una doccia gelata. Cross dalla sinistra di Cariello che pesca sul secondo palo Cavalli, lasciato colpevolmente solo da Parisi. Per l’ex biancorosso è un gioco da ragazzi depositare il pallone in rete di testa. La reazione del Bari non tarda ad arrivare. Due minuti dopo aver subito il gol, i biancorossi pareggiano con la prima rete stagionale di Lanzafame. Lancio in avanti di Donda, pallone che sembra destinato sul fondo ma Barreto rincorre e raggiunge il pallone, lo difende, e serve all’indietro l’accorrente Lanzafame, il quale di destro mette alle spalle del portiere Frattali. Il Bari a questo punto ci crede ed inizia a rendere più incisive le proprie azioni. Al 10’ cross al centro di Lanzafame e Caputo non ci arriva per qualche centimetro. Al 19’ Gazzi deposita il pallone in rete sugli sviluppi di un’azione da calcio d’angolo, ma l’arbitro aveva già interrotto l’azione per fuorigioco. Poi Conte inizia a cambiare qualcosa in campo, al 25’ sostituisce Lanzafame con Kamata e al 31’ fa il suo esordio il neoacquisto Kutuzov, entrato al posto di Rivas. Al 33’ grossa occasione capitata sulla testa di Kamata, che schiaccia troppo il pallone su un potente cross di Donda. Al 35’ arriva però il tanto desiderato vantaggio. Azione personale di Caputo che riceve palla in area, si gira e beffa il portiere avversario con un pallonetto. Corsa sfrenata del giovane attaccante altamurano, il quale festeggia la rete con il trenino che Guerrero aveva insegnato ai propri compagni negli anni 90, quando il Bari militava trionfalmente in serie A. Il Frosinone tramortito cerca di correre ai ripari, ma si rende pericoloso solo al 45’ quando su un cross dalla destra di Eder, Gillet è indeciso nell’uscita e Bianco, per poco non insacca alle spalle del proprio portiere. Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine della partita.
Alla luce della sconfitta del Brescia per 3-2 sul campo del Treviso, il Bari allunga in classifica. Arrivati a questo punto, anche Antonio Conte, che finora non si era mai sbilanciato sugli obiettivi della propria squadra, non potrà negare che questo Bari punta alla promozione in massima serie. Il prossimo appuntamento è per sabato 7 febbraio alle ore 16.00 allo stadio Rigamonti di Brescia. All’andata l’incontro terminò 1-1 con reti, entrambe dal dischetto, di Caracciolo per il Brescia e di Cavalli per il Bari.
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