mercoledì 1 ottobre 2008

A ridatece Ferrara!

Lilli Gruber alla conduzione di Otto e mezzo delude chi si era illuso. Il suo collega Federico Guiglia è inesistente. Non c'è dubbio, Ferrara ha lasciato un grande vuoto...

Nel ricordo di chi lo ha seguito in passato, Otto e mezzo rimarrà un programma di informazione non convenzionale. Meno istituzionale di Porta a porta, soprattutto con meno plastici e meno Missitalie in giro, meno proletario di Ballarò, meno d'assalto di Matrix, meno accademico de L'infedele, meno militante di Annozero, era un posto dove senza urla ed effetti speciali, attraverso argomenti, idee e ospiti che difficilmente riuscivi a trovare altrove, si tentava di andare oltre la superficie dei fatti. Nato nel 2001 durante i bombardamenti americani in Afghanistan, all'indomani dell'11 settembre, col nome di Diario di guerra, Otto e mezzo ha da sempre avuto il suo punto di forza nella doppia conduzione che affianca posizioni moderate a posizioni progressiste. A fare da contraltare a Giuliano Ferrara in questi anni si erano alternati Gad Lerner, Luca Sofri, Barbara Palombelli e Ritanna Armeni. Anche nelle parentesi in cui Ferrara non era stato presente (nell'estate 2007, quando a tenere le redini del programma furono chiamati Pietrangelo Buttafuoco e Alessandra Sardoni, e dopo il definitivo abbandono del direttore del Foglio per le elezioni politiche 2008, quando la conduzione passò a Lanfranco Pace, firma storica del programma, affiancato dalla Armeni prima e dalla Sardoni poi) l'impianto della trasmissione non aveva subito grandi contraccolpi. Finora.
L'apertura della nuova stagione era stata preceduta da roboanti annunci: l'ex mezzobusto rosso del Tg1 Dietlinde Gruber detta Lilli, eletta nel 2004 al Parlamento europeo nelle liste dell'Ulivo con un consenso record, non riuscendo più a pagare «il pegno emotivo al distacco dalla professione», decideva di tornare in tv proprio alla conduzione di Otto e mezzo, incurante delle polemiche e delle eccezioni sollevate della Rai. I più maligni avevano sostenuto che quel ritorno fosse né più né meno che la reazione alla cocente delusione per la mancata candidatura alle politiche. Si era scelta come spalla Federico Guiglia del Giornale, già direttore del Borghese, altoatesino come lei e aveva promesso una curiosità giornalistica a 360 gradi, temi affrontati senza paraocchi ideologici e tesi precostituite, competenze femminili e ospiti che conoscono l'argomento di cui si discute. Ma guarda un po'.
Però, nonostante tutte le rassicurazioni della vigilia, dopo le prime puntate della nuova gestione, non si può fare a meno di cedere ad una montante nostalgia. Il programma è diventato uno dei tanti talk show politici in cui si discute sempre delle stesse cose, sempre alla stessa maniera, sempre con la stessa gente, con l'aggravante che il clima è glaciale, reso insopportabile da una strisciante alterigia inguainata in costose giacche di Armani. E se la Gruber è rigida e professorale, Guiglia rimane totalmente non pervenuto.
Nella stroncatura in piena regola che Aldo Grasso ha firmato per il Corriere qualche giorno fa, il critico televisivo sancisce la totale incompatibilità tra la conduttrice e quello che Otto e mezzo era stato finora. Elenca i quattro inoppugnabili motivi che confortano la sua tesi: 1) condurre un tg non è la stessa cosa che condurre un talk; 2) Lilli è piena di certezze e non ha curiosità, quella curiosità che era stata alla base della trasmissione per anni; 3) ha invece la spiccata capacità di mettere a disagio i suoi ospiti e di tirare fuori il peggio da loro; 4) è totalmente priva di ironia. Conclusione: “difficile che la trasmissione riesca ancora a proporci quei percorsi di conoscenza che sono stati la caratteristica principale del programma di Giuliano Ferrara”.
Consapevoli quindi che Otto e mezzo non sarà più la stessa cosa, per dirla con Filippo Facci, stendiamo sulla sua nuova gestione una pashmina pietosa.

2 commenti:

Beppe ha detto...

facciamo una petizione.

Arridatece l'elefantino!!!

Nessie ha detto...

Concordo al 100%. Sia con Grasso che con Facci.