martedì 26 febbraio 2008

Homer Simpson for president

Che i Simpson siano geniali è ormai fuori discussione. Il loro sguardo caustico, dissacrante, politicamente scorretto sul mondo ci ha disegnato impietosamente per come siamo. Il loro rapporto con il potere, qualunque forma abbia, ci ha insegnato che oltre che subirne le angherie lo si può ferocemente irridere.
Dopo 18 anni, 400 episodi, 23 Emmy, il titolo di migliore serie tv del secolo attribuito dal Time, la stella sul walk of fame di Hollywood, l'esclamazione “D'oh” di Homer entrata nell'Oxford english dictionary, un lungometraggio che ha riscosso un successo planetario, possiamo definitivamente e inappellabilmente decretare che i Simpson sono la metafora della nostra vita. Non ci meraviglierà quindi se, con queste credenziali, Homer, il capostipite della famiglia, il cittadino più famoso di Springfield, abbia lanciato la propria candidatura alla Presidenza degli Stati Uniti. Lo ha fatto, come potete vedere nel video qui sotto, in una delle ultime puntate del David Letterman show mediante un elenco di punti dal titolo “Le ragioni per cui io, Homer Simpson, dovrei essere il prossimo presidente degli Stati Uniti”. E alcuni dei motivi che Homer porta a suffragio della sua candidatura sono, dal suo punto di vista, oggettivamente inattaccabili: punto 10, sono più intelligente dell'ultimo presidente, punto 8, la Fox (accusata molto spesso di aver sostenuto e fiancheggiato l'amministrazione Bush) è già dalla mia parte (in quanto i Simpson vanno in onda proprio sulla Fox), punto 7, trarrò il massimo beneficio dal cibo gratis che riceverò a causa del mio ufficio, punto 6, ho un'enorme esperienza nello scusarmi per le decisioni sbagliate, punto 5, assumerò una segretaria per le ciambelle, punto 3, il mio secondo nome non è Hussein (come per Barack Obama)...non più. Non c'è che dire, un elenco di punti che farebbe impallidire il dodecalogo di Veltroni.
Ma la sfida lanciata per la Casa bianca è solo uno degli ultimi successi messi a segno dalla famiglia creata da Matt Groening, infatti nientemeno che Jesus ha consacrato la serie. Il mensile edito dal Gruppo San Paolo (lo stesso di Famiglia Cristiana), in un articolo di Brunetto Salvarani dal titolo La saga dei Simpson e la teologia, si occupa del rapporto tra i Simpson, Dio e la religione, e del ruolo che la famiglia gioca all'interno della serie. Secondo l'autore i Simpson esprimono, con acuta ironia, una visione del cosmo e del trascendente che va al di là dei consueti luoghi comuni. A dire la verità non sembra che Salvarani conosca alla perfezione il loro universo, tuttavia gli spunti che offre sono interessanti, a partire dalla considerazione che nei Simpson il soprannaturale è pienamente inserito all'interno della quotidianità. Homer, che vuole sfuggire alla funzione domenicale cercando di insinuare nella moglie il dubbio che quello in cui in credono non sia il dio giusto, «Ma Marge, e se avessimo scelto la religione sbagliata? Ogni settimana faremmo solo diventare più furioso il vero Dio!» ; Lisa, che vedendo il fratello Bart pregare esclama, «La preghiera: l’ultimo rifugio di una canaglia!»; l'indolente e disincantato reverendo Lovejoy, che di fronte alla volontà di Marge di separarsi e a suoi dubbi che ciò sia consentito dalla Bibbia risponde, «Marge si separi, secondo quel libro tecnicamente non è consentito neanche andare in bagno!»; il “dialogo interreligioso” tra l'ebreo Krusty, il cristiano fondamentalista Ned Flanders e l'indù Apu che collaborano per ricostruire la casa dei Simpson, sono tutti esempi di come Dio, in tutte le sue accezioni, sia a pieno titolo un personaggio della serie. Inoltre secondo Salvarani a essere presa di mira non è tanto l’istituzione Chiesa, quanto i suoi rappresentanti. Inoltre, per il giornalista di Jesus, nei Simpson l’istituzione-famiglia pur sbeffeggiata di continuo, è riconosciuta come l’unico (e l’ultimo) autentico punto di riferimento in chiave sociale, e a conti fatti il più solido, con un reciproco e ben saldo attaccamento fra ogni suo membro.
Non è la prima volta che i Simpson vengono utilizzati come spunto per l'analisi della realtà e della conoscenza: ho già segnalato in passato I Simpson e la Filosofia, la raccolta di 18 saggi a cura di William Irwin, Mark T. Conard e Aeon J. Skoble edita da ISBN che offre interessanti chiavi di lettura sull'impianto filosofico della serie e dei suoi personaggi; il direttore de L'Occidentale, Giancarlo Loquenzi, in occasione dell'uscita del film de I Simpson firmò un'articolo dal titolo I Simpson al cinema: quando il cattivo è l'ambientalista, che si occupava del fondamentalismo verde presente nel film tanto quanto nelle giornate del clima tenutesi a Roma in settembre, una teoria sociologica sul decadimento dell'autorità genitoriale è stata denominata “Effetto Homer Simpson”. L'ultimo caso, in ordine di tempo, inseribile a pieno titolo in questo variegato filone è il volume, edito da Sironi, La scienza dei Simpson - Guida non autorizzata all’Universo in una ciambella, del giornalista scientifico Marco Malaspina. Partendo dal fatto che molti degli autori della serie hanno una formazione scientifica, Malaspina prende a pretesto i riferimenti presenti nella serie per avviare una riflessione sul nucleare, sull'emergenza rifiuti, sugli psicofarmaci, sugli OGM, sulle missioni spaziali fino a giungere al dibattito tra evoluzionisti e creazionisti.
Come precisa la presentazione del libro, leggere questo volume non vi servirà a migliorare le prestazioni in matematica e fisica, tuttavia, proprio come l’assunzione regolare de I Simpson avrà effetti collaterali ugualmente interessanti: terrà desta la vostra dote di scetticismo e approccio critico, per continuare a esercitare il pensiero indipendente.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

stupendi davvero i simpson....decisamente la cosa migliore che da anni circoli in tv. ;)

Anonimo ha detto...

I Simpson.Certo che uno come homer al potere non farebbe rimpiangere alcuno degli attuali.Ma io dico di più!... Uomo Talpa for President.

Anonimo ha detto...

In America i Simpson,,,,,, speriamo che in Italia non ci tocchi il nanetto ceralaccato

Anonimo ha detto...

Ma la Mussolini la nipote del ducetto (o la moglie di Homer) dove milita ora?