venerdì 14 settembre 2007

I Simpson siamo noi. Da oggi nelle sale I Simpson – il film

“Fra onore e disonore, fra famiglia e nemici, fra settembre e…settembre, verrà tracciata una linea e poi sarà colorata di giallo”.
Musica inquietante da thriller, il faccione di Homer che compare a poco a poco annunciano l’uscita, da oggi finalmente anche in Italia, del film evento a cui, stando al trailer, si sta lavorando da 118 anni e che ha visto impegnato un cast di 5 milioni di persone…
Ebbene sì, gli inquilini del 742 di Evergreen Terrace, Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie Simpson assieme a tutti gli abitanti di Springfield sono approdati al grande schermo. La missione da compiere è ardua, quasi disperata. Homer sarà chiamato a salvare Springfield dalla distruzione sull’orlo della quale lui stesso l’ha condotta inquinando irrimediabilmente il lago locale tanto da indurre il dipartimento della protezione ambientale degli Stati Uniti, a mettere la città in quarantena e poi a ordinare di raderla al suolo.
The Simpsons Movie, questo il titolo originale con cui il film è uscito negli Stati Uniti il 27 luglio, è stato preceduto da un imponente battage pubblicitario e accolto dalla critica con toni entusiastici: da Variety al The Hollywood Reporter il film è considerato il naturale risultato del successo della serie televisiva che al suo diciottesimo anno di messa in onda, con 400 episodi al suo attivo è a tutt’oggi la più longeva in assoluto. La famiglia più gialla d’America ha capitalizzato in questi anni un pubblico davvero impressionante che, secondo la critica americana, ritroverà nel lungometraggio la stessa irriverenza a cui è abituato, quasi senza che la struttura narrativa ne risenta nonostante il film duri ben quattro volte un singolo episodio televisivo. Il film rappresenta in qualche modo anche un ritorno alle origini, in alcune immagini c’è il gusto un po’ vintage delle prime serie, Bart che corre nudo sullo skateboard ad esempio, accompagnato da un’ortodossa interpretazione dello spirito dei Simpson: corrosivi, rudi a tratti demenziali ma senza esagerare, sono sempre fedeli a se stessi e non cadono mai nella tentazione di rincorrere altre serie di successo, tutte in qualche modo figlie dei Simpson, come South Park, I Griffin o American dad che dell’eccesso, ognuna a proprio modo, hanno fatto il proprio tratto distintivo. La fedeltà all’impianto originario dei Simpson è dovuta anche alle “maestranze” che sono quelle di sempre: la regia di David Silverman, la sceneggiatura di Matt Groening, il papà dei Simpson, e James L. Brooks, l’impiego di una moltitudine di scrittori veri e propri veterani della serie.
Insomma stando alla critica e al successo di pubblico che il film sta avendo nel mondo e che avrà certamente da oggi anche in Italia, per i produttori, 20th Century Fox, Gracie Films e Film Roman productions, I Simpson si confermano un cavallo vincente. Certo questo alla Fox lo sanno da molto, e meglio di loro lo sa Matt Groening che grazie ai diritti e al merchandising legato ai Simpson è diventato miliardario.
La storia dei Simpson inizia il 19 aprile 1987 quando per la prima volta in testa e in coda alla pausa pubblicitaria del "Tracey Ullman Show", un talk show comico della Fox, va in onda un rozzo cartoon di un minuto. L’autore, Matt Groening, già disegnatore della striscia “Vita all’inferno” per un quotidiano di Los Angeles, crea una famiglia che porta i nomi dei componenti della sua famiglia: il padre si chiama Homer, la madre Marge e le sorelle Lisa e Maggie. L'unico personaggio ad avere un nome inventato è quello ispirato a se stesso: Bart (anagramma di "brat", ovvero monello). Il successo è immediato, un prodotto da sempre considerato solo per bambini diventa uno show anche per adulti. Il 17 dicembre 1989 I Simpson diventano un programma autonomo e approdano in prima serata da qui una vera e propria escalation di trionfi: il titolo di migliore serie tv del secolo, attribuito dal Time nel 1998, la stella sul Walk of Fame di Hollywood (il marciapiede con le impronte delle mani delle star), l’esclamazione “D’oh” di Homer entrata nell’Oxford English Dictionary .
Come più volte ha spiegato lo stesso Groening la chiave del successo mondiale dei Simpson sta nella sua lettura dissacrante e politicamente scorretta della società moderna. Tutti i personaggi dei Simpson ci somigliano. Sono degli anti-eroi, mai completamente buoni o cattivi, molto spesso mediocri, capaci di nefandezze quanto di atti eroici. La tipica famiglia media, che sia americana passa in secondo piano, in una cittadina media, che vive di quotidiane frustrazioni e che si confronta con il potere in tutte le sue forme, che ne subisce le continue angherie e al quale tenta maldestramente di ribellarsi irridendolo comunque con una satira feroce. Non sono risparmiate le grandi corporation, lo showbusiness, la religione, la polizia, il potere politico, il sistema scolastico, la sanità. Alla fine di ogni puntata dei Simpson non c’è mai una morale ma un’impietosa, caustica fotografia della realtà.
Un ottimo strumento per capire di più i Simpson è una godibilissima raccolta di saggi dal titolo “I Simpson e la filosofia” edito da ISBN. In questo libro i filosofi William Irwin, Mark T. Conard e Aeon J. Skoble raccolgono in 336 pagine 18 saggi di altrettanti loro colleghi che offrono percorsi interpretativi e chiavi di lettura originali sui personaggi, sui loro linguaggi, sull’impianto filosofico, appunto, della serie nonché una ricca galleria delle battute più celebri.

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