E alla fine il super tuesday non ha incoronato nessun vincitore definitivo. Dalla lunga notte di spoglio, la stessa notte nella quale un tornado ha flagellato gli Stati del sud degli USA facendo morti e feriti, è emerso un quadro complesso.
Partiamo dai democratici. Obama vince in Georgia, Alabama, Delaware, Illinois, Kansas, North Dakota, Utah, Connecticut, Minnesota, Idaho, Missouri, Colorado e Alaska. I suoi delegati salirebbero, secondo CNN, a 741.
Hillary Clinton si aggiudica Massachussets, New York, New Jersey, Oklahoma, Tennessee, Arkansas, Arizona, New Mexico e California portando i suoi delegati a 823. Le regole delle consultazioni democratiche prevedono l'attribuzione dei delegati con metodo proporzionale, questo comporta una oggettiva difficoltà nelle assegnazioni, soprattuto in una situazione di equilibrio, e alle reciproche rivendicazioni di sorpasso a cui assistiamo in queste ore. Ad ogni modo, il dato essenziale è che il limite dei 2.025 delegati sufficienti per aggiudicarsi la nomination resta lontano.
Senza dubbio la ex first lady mette a segno tre importanti vittorie anche psicologiche, quelle di California e New York, che avevano in palio il maggior numero di delegati, e quella del Massachussets dove, nonostante l'appoggio dei Kennedy e del candidato democratico alla Presidenza USA nel 2004, John Kerry, Obama ha perso con un notevole scarto. Decisivo per la Clinton il voto femminile ed ispanico mentre il senatore dell'Illinois conferma il suo seguito tra giovani e afroamericani. Sul fronte del fundraising difficoltà per la senatrice di New York che ammette di aver attinto ai beni personali per proseguire la campagna.
Neanche per i candidati del GOP il super tuesday è risultato decisivo, ma l'investitura ufficiale di McCain è soltanto rimandata. Il senatore dell'Arizona vince in California, New York, New Jersey, Illinois, Arizona, Missouri, Connecticut, Oklahoma e Delaware. I delegati conquistati finora da McCain sono 680.
Il grande sconfitto di questa tornata di consultazioni è senza dubbio Mitt Romney che non va oltre la conquista di quegli Stati che gli venivano attribuiti con un buon margine di sicurezza fin dalla vigilia. Romney vince infatti in Massachussets, Utah, Montana, Colorado, Minnesota, North Dakota e Alaska. Il suo numero di delegati (270) non lascia dubbi sull'esito della sua campagna presidenziale.
Romney, oltre ad essersi lasciato sfuggire la California, perde anche la “guerra di religione” per accaparrarsi la destra conservatrice contro un Huckabee sorprendente che conquista Arkansas, Alabama, Georgia, Tennessee e West Virginia portando i suoi delegati a 176.
Da segnalare tre performance del candidato libertario Ron Paul che ottiene il 17% dei voti in Alaska, il 21 in North Dakota e addirittura il 25% in Montana. I suoi delegati sono 16.
Le regole per i repubblicani danno, quasi ovunque, tutti i delegati al vincitore. L'”atipico” McCain sembra quindi lanciato verso il duello per la conquista della Casa bianca ma proprio il suo essere atipico potrebbe creargli delle difficoltà. La destra conservatrice non lo ama, il voto del sud ne è la conferma, quindi l'ipotesi di un ticket con Huckabee potrebbe essere un elemento stabilizzante in grado di convogliare il voto degli evangelici. Un'altra ipotesi in campo va però in senso contrario, si vocifera infatti di una possibile vicepresidenza da offrire al popolare sindaco di New York, Bloomberg, fino a poco tempo fa in odore di candidatura come indipendente. Una scelta che marcherebbe ancor più una forte soluzione di continuità all'interno del GOP.
Quel che è certo è che l'ascesa in sordina del 72enne veterano del Vietnam preoccupa anche gli avversari che pensano di unire le forze in un dream ticket Clinton-Obama, dopo l'elezione del candidato alla Presidenza che al momento non è propriamente un dettaglio.
Qui di seguito le tabelle con tutti i risultati definitivi del super tuesday (dati CNN), quella relativa al Partito repubblicano non contiene le percentuali di voto attribuite ad altri candidati non esplicitamente citati. Il numero dei delegati assegnati è puramente indicativo, gli aggiornamenti sempre sul sito della CNN.
La corsa delle primarie riprende subito, già sabato prossimo con le consultazioni in Kansas, Louisiana, Nebraska e Washington. Neanche il tempo di tirare il fiato.
Partiamo dai democratici. Obama vince in Georgia, Alabama, Delaware, Illinois, Kansas, North Dakota, Utah, Connecticut, Minnesota, Idaho, Missouri, Colorado e Alaska. I suoi delegati salirebbero, secondo CNN, a 741.
Hillary Clinton si aggiudica Massachussets, New York, New Jersey, Oklahoma, Tennessee, Arkansas, Arizona, New Mexico e California portando i suoi delegati a 823. Le regole delle consultazioni democratiche prevedono l'attribuzione dei delegati con metodo proporzionale, questo comporta una oggettiva difficoltà nelle assegnazioni, soprattuto in una situazione di equilibrio, e alle reciproche rivendicazioni di sorpasso a cui assistiamo in queste ore. Ad ogni modo, il dato essenziale è che il limite dei 2.025 delegati sufficienti per aggiudicarsi la nomination resta lontano.
Senza dubbio la ex first lady mette a segno tre importanti vittorie anche psicologiche, quelle di California e New York, che avevano in palio il maggior numero di delegati, e quella del Massachussets dove, nonostante l'appoggio dei Kennedy e del candidato democratico alla Presidenza USA nel 2004, John Kerry, Obama ha perso con un notevole scarto. Decisivo per la Clinton il voto femminile ed ispanico mentre il senatore dell'Illinois conferma il suo seguito tra giovani e afroamericani. Sul fronte del fundraising difficoltà per la senatrice di New York che ammette di aver attinto ai beni personali per proseguire la campagna.
Neanche per i candidati del GOP il super tuesday è risultato decisivo, ma l'investitura ufficiale di McCain è soltanto rimandata. Il senatore dell'Arizona vince in California, New York, New Jersey, Illinois, Arizona, Missouri, Connecticut, Oklahoma e Delaware. I delegati conquistati finora da McCain sono 680.
Il grande sconfitto di questa tornata di consultazioni è senza dubbio Mitt Romney che non va oltre la conquista di quegli Stati che gli venivano attribuiti con un buon margine di sicurezza fin dalla vigilia. Romney vince infatti in Massachussets, Utah, Montana, Colorado, Minnesota, North Dakota e Alaska. Il suo numero di delegati (270) non lascia dubbi sull'esito della sua campagna presidenziale.
Romney, oltre ad essersi lasciato sfuggire la California, perde anche la “guerra di religione” per accaparrarsi la destra conservatrice contro un Huckabee sorprendente che conquista Arkansas, Alabama, Georgia, Tennessee e West Virginia portando i suoi delegati a 176.
Da segnalare tre performance del candidato libertario Ron Paul che ottiene il 17% dei voti in Alaska, il 21 in North Dakota e addirittura il 25% in Montana. I suoi delegati sono 16.
Le regole per i repubblicani danno, quasi ovunque, tutti i delegati al vincitore. L'”atipico” McCain sembra quindi lanciato verso il duello per la conquista della Casa bianca ma proprio il suo essere atipico potrebbe creargli delle difficoltà. La destra conservatrice non lo ama, il voto del sud ne è la conferma, quindi l'ipotesi di un ticket con Huckabee potrebbe essere un elemento stabilizzante in grado di convogliare il voto degli evangelici. Un'altra ipotesi in campo va però in senso contrario, si vocifera infatti di una possibile vicepresidenza da offrire al popolare sindaco di New York, Bloomberg, fino a poco tempo fa in odore di candidatura come indipendente. Una scelta che marcherebbe ancor più una forte soluzione di continuità all'interno del GOP.
Quel che è certo è che l'ascesa in sordina del 72enne veterano del Vietnam preoccupa anche gli avversari che pensano di unire le forze in un dream ticket Clinton-Obama, dopo l'elezione del candidato alla Presidenza che al momento non è propriamente un dettaglio.
Qui di seguito le tabelle con tutti i risultati definitivi del super tuesday (dati CNN), quella relativa al Partito repubblicano non contiene le percentuali di voto attribuite ad altri candidati non esplicitamente citati. Il numero dei delegati assegnati è puramente indicativo, gli aggiornamenti sempre sul sito della CNN.
La corsa delle primarie riprende subito, già sabato prossimo con le consultazioni in Kansas, Louisiana, Nebraska e Washington. Neanche il tempo di tirare il fiato.
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