mercoledì 7 novembre 2007

L’apparenza e la sostanza

L’apparenza è la tempestività del governo nel varare un decreto legge sulla sicurezza dopo l’efferato omicidio di una donna ad opera di un Rom. La sostanza è che il governo vara un decreto legge sulla sicurezza perché quell’efferato omicidio è accaduto a Roma, città che ha come sindaco Walter Veltroni, neosegretario del PD. Nessun provvedimento d’urgenza era stato preso quando ad esempio due coniugi, custodi di una villa nel trevigiano, vennero uccisi barbaramente ad opera di due albanesi e un rumeno.
L’apparenza è il ricorso allo strumento del decreto come arma estrema contro un’ondata di violenza montante, incontrollabile ed imprevedibile, tale anche per l’eccellente sindaco Veltroni. La sostanza è che il brutale assassinio di Giovanna Reggiani è il naturale risultato di una politica lassista che ha permesso ai campi Rom e a situazioni di ordinario degrado di proliferare a poche centinaia di metri dal tappeto rosso della festa del cinema, poco più in là dalle piazze dell’ennesima notte bianca.
L’apparenza è un Veltroni sceriffo che induce il governo ad intervenire in maniera risoluta. La sostanza è che Veltroni ha tentato di mettere una pezza ad un problema di estrema gravità per salvare la faccia e che, lungi dall’essere risolto dai provvedimenti del governo, viene strumentalmente usato per piccoli calcoli politici nel momento in cui si richiama l’opposizione a quell’unità che – parole testuali del sindaco di Roma - sarebbe un buon viatico per un dialogo bipartisan sulle riforme costituzionali
L’apparenza è un governo che ha cuore la sicurezza del Paese. La sostanza è l’adozione di un provvedimento poco efficace (basta guardare al numero di espulsioni dall’entrata in vigore del decreto) che divide la sinistra “riformista” da quella massimalista, unite solo dalla preoccupazione di compiacere i propri elettori, la prima, mostrandosi attenta ai valori della legalità e della sicurezza, la seconda, brandendo gli spettri del razzismo, della xenofobia, dell’attacco ai diritti in ossequio a quell’idea del mondo secondo cui se il singolo sbaglia è sempre colpa della società.
La sostanza è un governo che attribuisce al comparto della sicurezza e alle forze di polizia una quantità sempre minore di fondi, che ha previsto la chiusura di alcuni Cpt, l’ abolizione dei visti di ingresso per i soggiorni brevi, che non ha varato nessun provvedimento per aumentare i posti nelle carceri, che ha gestito la questione dei flussi migratori dai Paesi neocomunitari con straordinaria disinvoltura. Il governo italiano ha di fatto rinunciato all’applicazione della moratoria contemplata dagli accordi con Romania e Bulgaria in materia di libertà di circolazione delle persone la quale prevede che nei primi due anni successivi all’adesione (avvenuta il primo gennaio 2007) l’ingresso dei cittadini di questi Paesi in uno degli Stati membri dell’Unione a 25 sarebbe dipesa dalle disposizioni di legge nazionali o da eventuali accordi bilaterali. In Italia gli ingressi per il lavoro subordinato sarebbero stati regolati dai decreti annuali sui flussi previsti nella legge Bossi-Fini. Hanno adottato la moratoria Paesi come la Gran Bretagna, la Spagna, la Danimarca e l’Austria. Inoltre gli Stati dell’Unione a 25 avranno la possibilità di chiedere alla Commissione europea la proroga delle restrizioni previste dalla moratoria per altri due anni qualora il mercato del lavoro nazionale risulti gravemente perturbato dai flussi migratori provenienti dai Paesi neocomunitari.
Il governo Prodi del tutto non curante del fatto che l’Italia sarebbe stata naturale catalizzatore della migrazione dalla Romania per l’omogeneità linguistica e per le misure restrittive adottate da altri Stati, del tutto non curante che a chiedere l’ingresso in Italia sarebbero stati soggetti provenienti dalle aree economicamente più svantaggiate di quel Paese, ha adottato un regime transitorio della durata di un solo anno che apre da subito all’ingresso dei lavoratori neocomunitari altamente qualificati, dei lavoratori autonomi, di quelli che operano nel settore agricolo, turistico alberghiero, edilizio, metalmeccanico, del lavoro domestico e dell’assistenza alla persona e inoltre di tutti coloro che entrano in Italia per motivi diversi dal lavoro. Non è prevista nessuna norma per l’espulsione dei cittadini comunitari che non hanno un reddito adeguato.
L’apparenza è Gianfranco Fini tornato fascista, che con la lotta all'immigrazione dalla Romania si prepara a lanciare la sua candidatura a sindaco di Roma quando non si propone di insidiare la leadership di Berlusconi nella Cdl. La sostanza è che il presidente di AN ha avuto il merito di guidare una battaglia comune a tutta la Cdl, Udc compresa, che al di là della solita questione della spallata è stata in grado unitariamente di avanzare delle serie e qualificate richieste di modifica del debole decreto legge del governo: espulsioni effettive e coatte con l’accompagnamento a destinazione, recepimento integrale della direttiva europea che permette l’espulsione dei cittadini comunitari che non abbiamo un reddito certo, maggiori fondi destinati alle forze di polizia già in finanziaria, eventuale revisione degli accordi di Schengen sulla libera circolazione all’interno di tutti i paesi dell’Unione.
L’apparenza è che le restrizioni e i provvedimenti adottati sull’onda dell’indignazione del momento siano utili. La sostanza è che il problema della sicurezza legata ai flussi migratori, la questione dell’integrazione dei Rom, la percezione di sostanziale impunità per i reati commessi non possono essere affrontati con la decretazione d’urgenza. La sostanza è che occorrerebbe una visone d’insieme della questione ed un intervento legislativo che dia delle risposte al di là delle contingenze.

4 commenti:

ArabaFenice ha detto...

l'apparenza è che il Governo dovrebbe espellere tutti coloro che conducono vita nomade e sono dediti all'accattonaggio non fosse altro per l'art. 1 della Costituzione. La sostanza è che dopo 50 espulsioni sull'onda emotiva, numero ridicolo, già il governo fa marcia indietro con le dichiarazioni di Amato, mentre il Manifesto si pronuncia negativamente sulla possibilità di espulsioni. L'apparenza è che se si voglia rimediare alla brutta figura fatta, la sostanza è che tra qualche giorno non ci saranno più espulsioni. L'apparenza è che da un giorno all'altro sia nata la criminalità importata, la sostanza è che alcuni il problema lo sollevavano da tempo e hanno incontrato una opposizione, anche culturale, feroce a qualsiasi iniziativa volta a regolarizzare l'immigrazione. l'apparenza sono tante belle parole del nostro Governo, la sostanza è che alla fine per il Governo è sempre colpa di Berlusconi.

ArabaFenice ha detto...

aggiungo: l'apparenza è che il premier rumeno ci definisca razzisti e xenofobi, la sostanza è che quella gente non la vuole neppure lui in casa propria.

Anonimo ha detto...

E BRAVA L'ARABAFENICE.....

Anonimo ha detto...

La contraddizione apparenza-sostanza è un espediente retorico azzeccato ed utile a capire come stanno le cose. Però può essere un'arma a doppio taglio, dal momento che una quota di responsabilità per come siamo ridotti potrebbero avercela anche quelli che tu assolvi. Il che, d'accordo, non alleggerisce la posizione di quegli altri mostri di efficienza e lungimiranza che sono attualmente al timone, ma aiuta a capire perché questo Paese sia così disgraziato ... Ciao.
WindRoseHotel