E’ uscito da poco più di un mese ed è già campione di vendite, ma non chiamatelo fumetto altrimenti i fratelli Carofiglio si arrabbiano. Cacciatori nelle tenebre, edito da Rizzoli nella collana 24/7, appartiene al genere che Will Eisner definì come graphic novel, o meglio, alla letteratura disegnata come la chiamò Hugo Pratt.
Francesco e Gianrico Carofiglio hanno messo in disegni e parole una torbida storia di bambini violati i cui protagonisti sono l’ispettore Carmelo Tancredi, già noto ai lettori dei romanzi con Guido Guerrieri, i suoi poliziotti della sezione fantasma e una Bari resa come una città di confine che nasconde segreti inconfessabili.
I Carofiglio non sono nuovi alle sfide e il bello è che hanno preso anche l’abitudine di vincerle. Gianrico, il più famoso dei due, è identificato come il magistrato-scrittore, per anni è stato pubblico ministero alla Dda di Bari, oggi è consulente della Commissione parlamentare antimafia, giura di non voler abbandonare la professione “per restare con i piedi per terra”. Con Testimone inconsapevole, Ad occhi chiusi e Ragionevoli dubbi, tutti editi da Sellerio, riesce in un’impresa quasi titanica, ambientare dei legal thriller nel farraginoso e sgangherato sistema della giustizia italiana. Il protagonista dei tre romanzi è l’avvocato barese Guido Guerrieri, un irresistibile antieroe che cambia e si evolve nel corso delle tre storie che Carofiglio stesso definisce come un unico romanzo di formazione. Dai primi due libri è stata tratta una fiction per Canale 5 con Emilio Solfrizzi nei panni di Guerrieri, inspiegabilmente non andata ancora in onda. Da Il passato è una terra straniera (Rizzoli), storia picaresca dai toni noir, penultimo romanzo di Carofiglio, sarà tratto un film con Elio Germano, per la regia di Daniele Vicari le cui riprese sono iniziate da qualche giorno. La sceneggiatura di questo film è stato il primo banco di prova per la collaborazione dei fratelli Carofiglio. Ma non è finita, è in uscita ancora per Sellerio L’arte del dubbio, piccolo manuale sulle tecniche di interrogatorio, un racconto ispirato alla poetessa Anna Achmatova diventerà invece la prefazione al romanzo di sua madre, Enza Buono (autrice di Arielle è andata via, Schena e di Storia di Zaira, Manduria), Quella mattina a Noto, in uscita per Nottetempo, in scrittura un libro su Bari per i tipi di Laterza.
E se Gianrico colleziona un successo editoriale dopo l’altro, a detenere il primato della scrittura in casa Carofiglio è stato Francesco, infatti il suo With or Without you, BUR, è stato scritto prima di Testimone inconsapevole anche se pubblicato successivamente. Ora Francesco Carofiglio, architetto, regista e attore teatrale, illustratore e sceneggiatore, ha in uscita il suo secondo romanzo L’estate del cane nero per Marsilio.
Ma vengo a Cacciatori nelle tenebre. L’idea di un graphic novel è nata da una proposta rifiutata, quella di mettere in forma di fumetto le storie dell’avvocato Guerrieri. Gianrico Carofiglio non ha però abbandonato del tutto la possibilità di fare letteratura disegnata e, forte della sua passione per il fumetto, ha deciso di creare uno spin-off dei suoi romanzi affidando il ruolo del protagonista ad un personaggio già apparso nei legal thriller, l’ispettore Carmelo Tancredi, e i disegni alla matita di suo fratello Francesco.
Già soltanto sfogliando le tavole in bianco e nero del volume si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad uno storyboard, ogni tavola sembra una ripresa cinematografica e il tratto volutamente sporco ed imperfetto unitamente ad una prevalenza dei neri rimandano all’inquietudine della storia. In più interviste i Carofiglio dicono di aver lavorato a questo racconto come “vasi comunicanti” influenzando e completando l’uno il lavoro dell’altro.
I protagonisti di Cacciatori nelle tenebre, sulla stessa falsariga di Guerrieri, sono degli “eroi perdenti” con limiti e difetti. I tre poliziotti che fanno parte della sezione fantasma Lotàr, Iena e Nora sono soggetti rifiutati per le più varie ragioni, lo stesso Carmelo Tancredi non è solo il poliziotto impenetrabile ma è anche un uomo solo, che ama la poesia giapponese e gli origami e che è tormentato da un incubo ricorrente. La stessa missione della sezione fantasma, sezione autonoma all’interno della Squadra mobile, composta dai quattro poliziotti (difficile non pensare ai Fantastici 4), si occupa di casi che non procurano né gloria né avanzamenti di carriera, perché cerca soprattutto bambini scomparsi. E poi c’è Bari, altro personaggio essenziale di questa storia, quasi mai citata direttamente, è riconoscibile per alcuni luoghi simbolo ma poi trasfigura in un’indistinta realtà metropolitana misteriosa ed inquietante.
Cacciatori nelle tenebre è anche ricco di rimandi. Dal fumetto di Frank Miller, Will Eisner, Hugo Pratt e Marvel al cinema noir, fino a precisi film più o meno esplicitamente citati come Toro scatenato, Angel Heart, Blade Runner e Fuga da New York. E se a me ricorda molto lo scrittore Erri De Luca anche la faccia di Tancredi è mutuata dal cinema hollywoodiano, un volto a metà tra Tommy Lee Jones e Richard Dreyfuss.La sensazione che si ha alla fine del libro è che Tancredi e gli altri non abbiano esaurito affatto la loro missione, troppi legami con storie passate, troppe cose non dette, troppi misteri ancora che svelare perché la sezione fantasma non debba tornare presto a squarciare le tenebre della città.
Francesco e Gianrico Carofiglio hanno messo in disegni e parole una torbida storia di bambini violati i cui protagonisti sono l’ispettore Carmelo Tancredi, già noto ai lettori dei romanzi con Guido Guerrieri, i suoi poliziotti della sezione fantasma e una Bari resa come una città di confine che nasconde segreti inconfessabili.
I Carofiglio non sono nuovi alle sfide e il bello è che hanno preso anche l’abitudine di vincerle. Gianrico, il più famoso dei due, è identificato come il magistrato-scrittore, per anni è stato pubblico ministero alla Dda di Bari, oggi è consulente della Commissione parlamentare antimafia, giura di non voler abbandonare la professione “per restare con i piedi per terra”. Con Testimone inconsapevole, Ad occhi chiusi e Ragionevoli dubbi, tutti editi da Sellerio, riesce in un’impresa quasi titanica, ambientare dei legal thriller nel farraginoso e sgangherato sistema della giustizia italiana. Il protagonista dei tre romanzi è l’avvocato barese Guido Guerrieri, un irresistibile antieroe che cambia e si evolve nel corso delle tre storie che Carofiglio stesso definisce come un unico romanzo di formazione. Dai primi due libri è stata tratta una fiction per Canale 5 con Emilio Solfrizzi nei panni di Guerrieri, inspiegabilmente non andata ancora in onda. Da Il passato è una terra straniera (Rizzoli), storia picaresca dai toni noir, penultimo romanzo di Carofiglio, sarà tratto un film con Elio Germano, per la regia di Daniele Vicari le cui riprese sono iniziate da qualche giorno. La sceneggiatura di questo film è stato il primo banco di prova per la collaborazione dei fratelli Carofiglio. Ma non è finita, è in uscita ancora per Sellerio L’arte del dubbio, piccolo manuale sulle tecniche di interrogatorio, un racconto ispirato alla poetessa Anna Achmatova diventerà invece la prefazione al romanzo di sua madre, Enza Buono (autrice di Arielle è andata via, Schena e di Storia di Zaira, Manduria), Quella mattina a Noto, in uscita per Nottetempo, in scrittura un libro su Bari per i tipi di Laterza.
E se Gianrico colleziona un successo editoriale dopo l’altro, a detenere il primato della scrittura in casa Carofiglio è stato Francesco, infatti il suo With or Without you, BUR, è stato scritto prima di Testimone inconsapevole anche se pubblicato successivamente. Ora Francesco Carofiglio, architetto, regista e attore teatrale, illustratore e sceneggiatore, ha in uscita il suo secondo romanzo L’estate del cane nero per Marsilio.
Ma vengo a Cacciatori nelle tenebre. L’idea di un graphic novel è nata da una proposta rifiutata, quella di mettere in forma di fumetto le storie dell’avvocato Guerrieri. Gianrico Carofiglio non ha però abbandonato del tutto la possibilità di fare letteratura disegnata e, forte della sua passione per il fumetto, ha deciso di creare uno spin-off dei suoi romanzi affidando il ruolo del protagonista ad un personaggio già apparso nei legal thriller, l’ispettore Carmelo Tancredi, e i disegni alla matita di suo fratello Francesco.
Già soltanto sfogliando le tavole in bianco e nero del volume si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad uno storyboard, ogni tavola sembra una ripresa cinematografica e il tratto volutamente sporco ed imperfetto unitamente ad una prevalenza dei neri rimandano all’inquietudine della storia. In più interviste i Carofiglio dicono di aver lavorato a questo racconto come “vasi comunicanti” influenzando e completando l’uno il lavoro dell’altro.
I protagonisti di Cacciatori nelle tenebre, sulla stessa falsariga di Guerrieri, sono degli “eroi perdenti” con limiti e difetti. I tre poliziotti che fanno parte della sezione fantasma Lotàr, Iena e Nora sono soggetti rifiutati per le più varie ragioni, lo stesso Carmelo Tancredi non è solo il poliziotto impenetrabile ma è anche un uomo solo, che ama la poesia giapponese e gli origami e che è tormentato da un incubo ricorrente. La stessa missione della sezione fantasma, sezione autonoma all’interno della Squadra mobile, composta dai quattro poliziotti (difficile non pensare ai Fantastici 4), si occupa di casi che non procurano né gloria né avanzamenti di carriera, perché cerca soprattutto bambini scomparsi. E poi c’è Bari, altro personaggio essenziale di questa storia, quasi mai citata direttamente, è riconoscibile per alcuni luoghi simbolo ma poi trasfigura in un’indistinta realtà metropolitana misteriosa ed inquietante.
Cacciatori nelle tenebre è anche ricco di rimandi. Dal fumetto di Frank Miller, Will Eisner, Hugo Pratt e Marvel al cinema noir, fino a precisi film più o meno esplicitamente citati come Toro scatenato, Angel Heart, Blade Runner e Fuga da New York. E se a me ricorda molto lo scrittore Erri De Luca anche la faccia di Tancredi è mutuata dal cinema hollywoodiano, un volto a metà tra Tommy Lee Jones e Richard Dreyfuss.La sensazione che si ha alla fine del libro è che Tancredi e gli altri non abbiano esaurito affatto la loro missione, troppi legami con storie passate, troppe cose non dette, troppi misteri ancora che svelare perché la sezione fantasma non debba tornare presto a squarciare le tenebre della città.
1 commento:
CAro Luciano ti ringrazio di avermi segnalato un post così sinceramente interessante. In realtà, lo avevo già visto ma, apprezzando molto Gianrico Carofiglio, volevo dedicargli la giusta attenzione in un momento più libero.
Ho letto sia "Testimone incosapevole" che "ad occhi chiusi" mentre "il passato è in terra straniera" è lì sulla mensola che attende una lettura. Mi ha ricordato molto Grisham, che mi piace, ma il suo merito è quello di aver saputo calare le sue storie in cui contesto molto reale quale quello della giustizia italiana e della vita barese.Ricorod le passeggiate di Guido Guerrieri lungo la muraglia... Il risultato è molto credibile e per certi versi simile a quello della serie di Montalbano del mio adoratissimo Camilleri.
Non sapevo delle realizzazioni cinematografiche che sicuramente seguirò con interesse se decidessero finalmente di farle conoscere al pubblico. E poi come può un barese perdersi Emilio Solfrizzi?
cercherò anche di procurarmi il fumetto... sai che divoro i fumetti...
Posta un commento